Benvenuti

Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

martedì 28 maggio 2019

3.3.6: Terrorismo in Xinjiang

3.3 Xinjiang


Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.
Mark Twain


Rivolte e disordini a Urumqi sono esplosi con violenza il 5 luglio 2009. La voce propagandistica dei musulmani uiguri dietro le rivolte è stata il World Uyghur Congress (WUC), uno gruppo di esiliati a Washington, guidato da una ricca signora dello Xinjiang Rebiya Kadeer , il cui marito, Sidiq Rouzi, lasciò la Cina per gli Stati Uniti per lavorare per le stazioni radio del governo americano Radio Free Asia e Voice of America, entrambe note organizzazioni di facciata della CIA. 

Insieme al WUC c'era un altro uiguro in esilio, Erkin Alptekin. Alptekin è il fondatore e presidente onorario di un altro strano gruppo, l'Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli non Rappresentati (UNPO). Appena sette settimane prima che le rivolte venissero avviate dal World Uyghur Congress, una ONG statunitense finanziata dal governo degli Stati Uniti e un fronte segnalato per la CIA, ovvero National Endowment for Democracy (NED), tenne una conferenza a Washington intitolata East Turkestan: 60 anni sotto il dominio comunista cinese. La conferenza è stata sponsorizzata dall'Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli non Rappresentati di Alptekin. In breve, il movimento era diventato uno strumento della CIA. 

Erkin Alptekin ha fondato l'UNPO mentre lavorava per l'organizzazione della propaganda ufficiale dell'Agenzia d'informazione degli Stati Uniti, Radio Free Europe/Radio Liberty, come direttore della loro divisione Uygur e vicedirettore dei servizi di nazionalità. Radio Liberty era stato uno strumento di propaganda della CIA e del Dipartimento di Stato americano dall'inizio della Guerra Fredda. 

Il World Uyghur Congress ha svolto un ruolo chiave per "scatenare" le rivolte del luglio 2009. Il loro sito web ha scritto su un presunto attacco violento il 26 giugno nella provincia meridionale del Guangdong in una fabbrica di giocattoli, dove il WUC ha affermato che i lavoratori cinesi Han hanno attaccato e picchiato a morte due lavoratori uiguri per presunto stupro o molestie sessuali di due donne cinesi Han in una fabbrica del Guangdong. Il 1° luglio, l'ufficio di Monaco del WUC ha emesso un appello in tutto il mondo per manifestazioni di protesta contro ambasciate e consolati cinesi per il presunto attacco del Guangdong, nonostante abbiano ammesso che i dettagli dell'incidente erano infondati e pieni di accuse e notizie dubbie. 
Secondo un comunicato stampa che hanno pubblicato, è stato il presunto attacco del 26 giugno che ha dato al WUC i motivi per emettere un appello all'azione in tutto il mondo. Il 5 luglio, il WUC a Washington ha affermato che i soldati armati cinesi Han hanno sequestravano qualsiasi Uyghur trovato per strada, e, secondo le notizie ufficiali cinesi, sono scoppiati tumulti con incendi di auto lungo le strade di Urumqi, con risultante nei successivi tre giorni in oltre 190 decessi.

Urumqui 2009: un pogrom anticinese

I giornali mainstream scrivono ciò che la maggior parte della gente vuole leggere o vedere, senza nessuno scrupolo o etica. Comunque prendiamo un giornale anticinese come Repubblica: Cina, riparte la protesta islamica. In piazza gli Han armati: caccia agli Uiguri.
A Urumqi, capoluogo dello Xinjiang, le donne dell'etnia minoritaria chiedono conto della strage di domenica: 156 morti e 1.434 arresti. Marcia contro la zona musulmana.
poi all'interno:
La gente torna a manifestare dopo la strage di domenica durante un corteo. La protesta sfociata nella strage dopo un atto antislamico nella provincia del Guangdong. Cina, a Urumqi gli Han armati. E' ormai scontro etnico. Centinaia di cinesi dell'etnia maggioritaria in strada nei quartieri musulmani. E' caccia allo uiguro.

Da questi titoli si evince che la strage l'abbia fatta la polizia ammazzano 156 Uiguri. Dopo di che gli han, armati di machete e bastoni vogliono la soluzione finale ammazzando tutti.



PECHINO - La tensione nella provincia dello Xinjiang è ormai degenerata nello scontro etnico. Centinaia di cinesi di etnia Han, maggioritaria, hanno marciato oggi armati di bastoni, vanghe e machete verso il centro di Urumqi. Nella capitale della provincia nei giorni scorsi si sono verificati violenti scontri fra manifestanti di etnia Uiguri e forze dell'ordine, costati la vita a 156 persone.
http://www.repubblica.it/2009/07/sez...a-riparte.html


Rampini scrive incredibilmente: "Dopo la strage compiuta dalle forze dell'ordine, con i 156 morti di domenica, ieri nella provincia dello Xinjiang è scattata la "caccia al musulmano". Incredibile e scandaloso!!!


Sisci sulla stampa invece scrive: "Gli han, l’etnia maggioritaria in Cina, e gli hui, cinesi han di religiose musulmana, sono scesi in piazza armati di bastoni, coltellacci, spranghe di ferro in cerca di vendetta contro gli Uiguri accusati di avere saccheggiato negozi e dato alle fiamme autobus e automobili il giorno prima". Da notare che anche i mussulmani han sono scesi in piazza contro le violenze degli jiadisti Uiuguri che evidentemente avevano provocato i morti del giorno prima contrariamente a quanto sosteneva Rampini.

E' interessante la differenza fra le versioni degli scontri e del bilancio delle vittime degli eventi verificatisi ad Urumqi:
http://www.repubblica.it/2009/07/sez...a-scontri.html fonte: "Uyghur American Association" (associazione di separatisti uighuri basata negli USA)


[senza indicare la fonte]

[senza indicare la fonte]

[attribuendo alla Xinhua, agenzia ufficiale cinese, le notizie diffuse invece dai separatisti uighuri basati all'estero]




fonte: Agenzia "Nuova Cina" (agenzia governativa della RPC)

fonte: Radio Cina Internazionale (media di stato cinese)

http://www.ansa.it/opencms/export/si...615706452.html


fonti: Agenzia "Nuova Cina" e "Associazione giapponese degli uiguri" (associazione separatista uigura basata in Giappone)

Alcuni di questi link potrebbero non essere più attivi.


L'Associated Press da notizia della uccisione di due uiguri da parte della polizia. Sembra quasi che siano uccisi a sangue freddo. Guardate la scena dell'uomo portato via in barella e vdete il video seguente per capire che è un terrorista


Questi sono i "pacifici" uiguri uccisi. Da notare in questo filmato che i due terroristi partono armati da dentro la moschea e colpiscono i primi che capitano. Gli stessi uiguri di passagigo nei pressi della moschea fuggono alla vista dei terroristi.

Col passare del tempo, i media italiani accettano acriticamente la versione dei separatisti uiguri basati negli USA rispetto a quella dei cinesi ed in alcuni casi attribuiscono a queste ultime erroneamente la versione dei primi. Dalle prime notizie su 184 morti, ben 137 sono infatti di etnia Han, cioè l’etnia prevalente in Cina (di cui 111 uomini e 26 donne), mentre 46 (di cui solo una donna), sono mussulmani.
Alla fine i morti risulteranno 291 di cui alcune decine morti in seguito per le ferite. Tra di loro 233 erano Han, 39 Uiguri, mentre il resto vengono da altre minoranze etniche tra cui Hui e Kazaki.

Scrive Alberto Fattori:

Qualcosa quindi non torna nella storia raccontata su tutti i media occidentali, secondo cui “la polizia avrebbe massacrato inermi manifestanti della etnia Uigura”. Oltretutto, se come in queste ora viene affermato dai leader secessionisti Uiguri, ci fossero stati migliaia di morti, carri armati o camionette che passavano sui cadaveri dei manifestanti, appare incredibile che non esista una sola foto, un’immagine di queste atrocità e di quello che il mondo intero ha immediatamente bollato, come un “massacro”.O meglio, esistono moltissime immagini delle televisioni cinesi, immagini anche molto crude, violente, di gente che viene pestata a sangue da altri comuni cittadini, immagini che raccontano comunque una storia ben diversa. Ovviamente, molti commentatori occidentali, pur di non dover dire di essersi “sbagliati”, hanno finito per mettere subito in dubbio queste immagini, definite addirittura “abili tagli governativi”, visto che invece di vedere Uiguri ammazzati dalla polizia, mostravano proprio gli Uiguri che pestavano uomini e donne della etnia Han. Ora di fronte a queste cifre e dove ben il 75% dei morti sono cittadini cinesi della etnia Han, le stesse “penne” tacciono. Per giorni però, il bombardamento mediatico di quelle ore, fece passare la notizia, mai smentita, che la polizia cinese stesse ammazzando, a sangue freddo, cittadini inermi della etnia Uigura, durante una manifestazioni pacifica. Ma c’è dell’altro: nelle corrispondenze occidentali, i morti sono “diversi” e quindi si parla di cinesi quando si fa riferimento ai morti di etnia Han, mentre semplicemente di Uiguri, quando si fa riferimento ai morti della etnia mussulmana, turcofona (Fattori 2009).

Attenzione video particolarmente crudo. Non è consigliabile la visione a gente troppo emotiva!!! Video della Tv coreana, censurato in Cina per non esasperare i contrasti etnici

Gli uiguri e le altre minoranze in Cina non sembra che godano di un trattamento simile ai palestinesi o dei serbi del Kosovo o degli osseti in Georgia (per altro tutti paesi "democratici" sponsorizzati dall'occidente), tutt'altro. Esistono anche uiguri ricchi come la leader indipendentista Kadeer. Ancora relativamente pochi sono i tecnici di vari settori di etnia uigura che come altre popolazione del posto sono ancora legati ai commerci e ai bazar, come gli omologhi degli altri stati dell'Asia Centrale.


Oltretutto la mentalità del clan sussiste in quel tipo di popolazioni.  Gli uiguri se vogliono fare un lavoro discreto devono imparare il cinese. Come per i baschi, i catalani, gli irlandesi del nord o i bretoni ecc. sarà è importante che sappiano la loro lingua nativa, poi è certo che lo spagnolo, il francese e l'inglese lo si deve sapere. In occidente per altro è importante persino sapere l'inglese e eventualmente un altra lingua europea La Cina ha dato molto più della Turchia e persino della Francia alle sue minoranze nazionali.


C'è un video risalente al 2005 di Rebiya Kadeer. E' l'anno in cui volò negli Stati Uniti per essere curata - alla faccia dell'esilio di cui si parla quando si mitizza la storia di questa donna d'affari - quando viene rilasciata dal "crudele" governo cinese proprio per questo motivo, dietro promessa di non agire per compromettere la sicurezza e la stabilità del paese. Nel video la Kadeer riafferma più e più volte che lei è cinese, che la sua patria è la Cina, che il partito e il paese hanno fatto tanto per lei.



La Kadeer era una donna d'affari miliardaria, facente parte in più vesti del governo della regione e del paese. Rebiya afferma che i separatisti sono terroristi, che lei finché vivrà combatterà contro di essi. Una fantastica attrice, non c'è che dire...e da affermata tradizione occidentale, è proprio quella che è stata scelta come eroina dai nostri liberi e sempre obiettivissimi media occidentali. Veramente una persona degna di fiducia, come il World Uyghur Congress che in quanto ad uso di foto false non scherza nemmeno lui.

Afferma un buon osservatore della Cina come Alberto Fattori "a far paura ai cinesi, non è di per sé il “ritorno di fiamma” del nazionalismo Uiguro, bensì il fatto che possa portarsi dietro una minaccia “islamica” che coinvolga la Cina nel terrorismo internazionale. Nei mesi scorsi, sono stati catturati in Afghanistan guerriglieri Uiguri che combattevano nelle file talebane, la prova di una connessione esistente tra le diverse anime Islamiche che ora potrebbero volersi inserire nella questione Uigura, attraverso azioni violente (Fattori 2009).

Scrive ancora Fattori: "Ma a parte una lettura storica della vicenda, esistono anche riscontri sul piano investigativo, che sembrano confermare l’esistenza di una regia esterna ai fatti accaduti la settimana scorsa. Un ruolo determinante lo hanno le telefonate proprio della Rebiya Kadeer, al fratello che vive in Urumqi, telefonate antecedenti ai fatti e nelle quali avvisava il fratello di come fosse a conoscenza che ci sarebbero stati degli scontri nella città." (Fattori 2009). Il NED (agenzia semiufficiale della CIA) sponsorizza per sua stessa ammissione con 500.000 dollari annui la causa del separatismo uiguro. La CIA sponsorizzava la rivolta islamica in Afganistan e questi per riconoscenza gli hanno fatto saltare le torri gemelle. La stessa cosa dei ribelli libici con con l'ambasciatore. I fanatici uiguri per riconoscenza, se tanto mi da tanto, useranno le armi chimiche contro gli USA!! Non si può negare assolutamente il coinvolgimento esterno, quando nel mese di maggio c'è stata la conferenza uigura con la Kadeer presente e finanziata dal Ned. Coincidenza? E guarda caso durante il G8? Comunque gli estremisti turkmeni hanno già cominciato a ringraziare l'Occidente infatti in Norvegia in Germania tre membri del Turkestan Islamic Party (tra cui sicuramente un uiguro cinese) hanno cercato di compiere atti terroristici. "Anche Stati Uniti ha dichiarato Turkestan Islamic Party come un gruppo terroristico, ma l'organizzazione è considerata come uno strumento per danneggiare la Cina e i suoi membri e le organizzazioni sono ancora sotto protezione dell'America e dei paesi europei" (News Checker 2010).
Ecco quel che pensano i famigliari della Kadeer

Ma tornando ai fatti nello Xinjiang,- scrive Fattori - bisogna ricordarsi come esista un “valore supremo” che i cinesi contemporanei intendono preservare ad ogni costo: l’unità della nazione. Valore attorno al quale tutti i cinesi si riconoscono e che li lega in maniera indissolubile al partito, garante di questa unità ritrovata, dopo un lungo periodo di rovinose guerre civili e fratricide. Qualcosa che non è trattabile, fortificato dalle umiliazioni subite di fine ‘800 e inizi ‘900, da parte degli occidentali, eventi scolpiti nelle menti di tutti i cinesi, non più disposti a riviverle. La violenza distruttiva degli Uiguri e il fatto che abbiano ammazzato così tanti cittadini, è stata quindi interpretata come un attacco all’unità del paese e ciò spiega perché tutti i cinesi, senza esitazioni, abbiano chiesto al governo il ripristino dell’ordine (Fattori 2009).

Atti terroristici delle forze del "Turkestan orientale" nello Xinjiang dal 1990 al 2016

Quello che segue è un elenco parziale di atti terroristici perpetrati nello Xinjiang da vari elementi del movimento "Turkestan orientale", dal 1990 al 2016. La prima data segna l'inizio di un aumento di tali attacchi e l'ultima data - 2016 - indica l'ultimo atto terroristico che si è verificato nello Xinjiang.
Dopo aver letto l'elenco, che rimane parziale, si capisce perché il governo cinese ha dovuto agire, concentrandosi su misure di sicurezza a breve termine e misure a lungo termine determinate dai diritti umanoi fondamentali basati sul benessere socio-economico.
Quanto segue è riportato nel Libro bianco , pubblicato nel marzo 2019 dal Consiglio di Stato cinese:
Statistiche incomplete mostrano che dal 1990 alla fine del 2016, le forze separatiste, terroristiche e estremiste hanno lanciato migliaia di attacchi terroristici nello Xinjiang, uccidendo un gran numero di persone innocenti e centinaia di agenti di polizia, causando danni incalcolabili alla proprietà.

Uccisione di gente comune

Il 5 febbraio 1992, mentre tutta la Cina celebra il Festival di Primavera, un gruppo terroristico mette bombe sugli autobus n. 52 e 30 a Urumqi, facendo esplodere i 2 autobus, uccidendo 3 persone e ferendone altre 23.
Il 25 febbraio 1997, i terroristi del "Turkestan orientale" causano esplosioni sugli autobus n. 2, 10 e 44 a Urumqi, distruggendo i 3 autobus, uccidendo 9 persone  e provocando gravi lesioni a 68.
Il 30 luglio 2011, due terroristi hanno dirottato un camion all'incrocio di una strada nella città di Kashgar, hanno pugnalato a morte l'autista, hanno diretto il camion tra la folla e poi hanno attaccato la gente con i loro coltelli. In questo incidente, 8 persone sono statie uccise e 27 ferite.
Il giorno dopo, terroristi armati di coltelli attaccano  pedoni a caso su Xiangxie Street, Renmin West Road, uccidendone 6 e ferendone 15.
Il 28 febbraio 2012, nove terroristi armati di coltelli attaccano civili su Xingfu Road, nella contea di Yecheng, nella prefettura di Kashgar, provocando 15 morti e 20 feriti.
Il 1 marzo 2014, otto terroristi dello Xinjiang che armavano di coltelli hanno attaccato i passeggeri nella piazza della stazione ferroviaria di Kunming e nella hall del biglietto, lasciando 31 morti e 141 feriti.
Il 30 aprile 2014, due terroristi si sono nascosti tra la folla all'uscita della stazione ferroviaria di Urumqi. Uno ha attaccato la gente con il coltello e l'altro ha fatto esplodere un dispositivo nella sua valigia, uccidendo 3 persone e ferendone 79.
Il 22 maggio 2014, cinque terroristi hanno guidato due SUV attraverso la recinzione della fiera mattutina di North Park Road del distretto di Saybagh, Urumqi, e hanno fatto esplodere una bomba, uccidendo 39 persone con  94 feriti.
Il 18 settembre 2015, i terroristi hanno attaccato una miniera di carbone nella contea di Baicheng, nella prefettura di Aksu, provocando 16 morti e 18 feriti.

Assassinio di leader religiosi

Il 24 agosto 1993, due terroristi hanno pugnalato il Grande mullah Abulizi, imam della Grande Moschea nella contea di Yecheng, nella prefettura di Kashgar, lasciandolo gravemente ferito.
Il 22 marzo 1996, due terroristi mascherati irruppero nella casa di Akemusidike Aji, vice presidente dell'Associazione islamica della contea di Xinhe, nella prefettura di Aksu e assistente imam di una moschea, e lo uccisero.
Il 12 maggio 1996 Aronghan Aji, vice presidente dell'Associazione islamica cinese e presidente dell'Associazione islamica dello Xinjiang, e hap di Id Kah Mosque a Kashgar sono stati pugnalati 21 volte da quattro terroristi diretti a una moschea e gravemente feriti.
Il 6 novembre 1997 un gruppo terroristico, sotto il comando dell'organizzazione "Turkestan orientale" di stanza all'estero, ha ucciso il Grande Mullah Younusi Sidike, membro dell'Associazione islamica cinese, presidente dell'Associazione islamica di Aksu e imam della Grande Moschea di Baicheng County, in viaggio verso la moschea per il culto.
Il 27 gennaio 1998, questo stesso gruppo ha sparato e ucciso Abulizi Aji, imam della Grande Moschea della contea di Baicheng mentre si recava alla moschea per il culto.
Il 30 luglio 2014, il 74enne Mullah Juma Tayier, vice presidente dell'Associazione islamica dello Xinjiang e imam della Moschea di Id Kah, è stato brutalmente ucciso da tre terroristi mentre tornava a casa dopo la preghiera del Fajr del mattino.


La furia distrutrice dei teppisti a Urumqi

Pericoli per la pubblica sicurezza

Il 23 maggio 1998, l'Organizzazione per la Liberazione del Turkestan orientale ha inviato terroristi addestrati dall'estero nello Xinjiang, che hanno piazzato più di 40 dispositivi incendiari con attrezzature di autoaccensione in luoghi affollati come centri commerciali, mercati all'ingrosso e hotel a Urumqi, provocando 15 casi di incendio .
Il 7 marzo 2008, i terroristi hanno trasportato un ordigno nascosto che poteva causare uno schianto catastrofico sul volo CZ6901 da Urumqi a Pechino, con l'intenzione di far saltare in aria l'aereo.
Il 29 giugno 2012, sei terroristi hanno tentato di dirottare il volo GS7554 da Hotan a Urumqi seguendo l'esempio degli attacchi dell'11 settembre.
Il 28 ottobre 2013, tre terroristi dello Xinjiang hanno guidato una jeep con 31 barili di benzina, 20 accenditori, 5 coltelli e diverse barre di ferro sul marciapiede a est di Piazza Tiananmen nel centro di Pechino e l'hanno accelerata verso i turisti e i poliziotti di turno, fino a quando non si schiantò contro la barriera del Golden Water Bridge. Hanno quindi acceso la benzina per incendiare la jeep, provocando la morte di 2 persone di cui 1 straniero e il ferimento di oltre 40.
La cavalleria uigura dell'Esercito Popolare di Liberazione controlla le frontiere in funzione antiterrorismo

Attacco agli organi del governo

Il 27 agosto 1996, sei terroristi andarono alla sede del governo della cittadina di Jianggelesi, nella contea di Yecheng, nella prefettura di Kashgar, tagliarono la linea telefonica e uccidendo un capo della municipalità e un poliziotto in servizio. Hanno poi rapito tre uomini della sicurezza e un idraulico, li hanno portati nel deserto a dieci chilometri di distanza e li hanno uccisi.

Il 24 ottobre 1999, un gruppo di terroristi armati di pistole, coltelli e ordigni esplosivi ha attaccato una stazione di polizia nella cittadina di Saili, nella contea di Zepu, nella prefettura di Kashgar. Lanciavano bottiglie incendiarie e ordigni esplosivi alla stazione, uccisendo una guardia pubblica e un sospetto criminale in custodia, ferendo un poliziotto e una guardia pubblica e bruciarono 10 stanze, 1 jeep e 3 motociclette nella stazione di polizia.

Il 4 agosto 2008, i terroristi hanno guidato un camion rubato su un reparto della polizia di frontiera armata durante un'esercitazione su Seman Road, nella città di Kashgar, e hanno lanciato granate, lasciando sul terreno 16 morti e 16 feriti.
12 ottobre 2014. Attacco al merrcato di Kashgar. 18 morti

Il 23 aprile 2013, quando i terroristi furono scoperti a fare esplosivi nella loro casa nella città di Selibuya, nella contea di Bachu, nella prefettura di Kashgar da tre operatori della comunità in visita, che sono stati uccisi sul posto e attaccarono poi il personale del governo locale e della polizia arrivati in loro soccorso. 15 i morti e 2 i feriti gravi.

Il 26 giugno 2013, i terroristi hanno lanciato attacchi presso la stazione di polizia, una squadra di pattuglia, la sede del governo locale e i cantieri della municipalità di Lukeqin, nella contea di Shanshan, nella prefettura di Turpan, provocando 24 morti e 25 feriti.

Il 28 luglio 2014, i terroristi con coltelli e asce hanno attaccato l'edificio governativo e la stazione di polizia della città di Ailixihu, nella contea di Shache, nella prefettura di Kashgar. Alcuni si sono trasferiti poi nella città di Huangdi dove attaccarono civili distruggendo e bruciarono veicoli in transito, causando 37 morti e 13 feriti e distruggendo 31 veicoli.

Il 21 settembre 2014, la stazione di polizia e al mercato agricolo della città di Yangxia, la stazione di polizia della città di Tierekebazha e un deposito nel capoluogo della contea di Luntai, Prefettura autonoma mongola di Bayingol, sono stati colpiti da esplosioni di ordigni che hanno causato la morte di 10 persone, il ferimento di 54 danneggiando 79 veicoli.

Il 28 dicembre 2016, quattro terroristi hanno guidato un automezzo nel cortile del governo della contea di Moyu, nella prefettura di Hotan, fatto esplodere un ordigno esplosivo fatto in casa e attaccato il personale del governo, lasciando 2 morti e 3 feriti. Pianificazione delle rivolte

Il 5 aprile 1990, incitato dal Partito Islamico del Turkestan orientale (noto anche come Movimento Islamico del Turkestan orientale, Partito islamico di Allah del Turkestan orientale, Hezbollah Islamico del Turkestan orientale), un gruppo di terroristi con fucili mitragliatori, pistole, ordigni esplosivi e granate, ha radunato oltre 200 persone per attaccare l'edificio governativo di Baren Township, nella contea di Akto, nella prefettura autonoma di Kizilsu Kirgiz, rapendo 10 persone, uccidendo 6 poliziotti armati e facendo esplodere 2 veicoli.
Un teppista arrestato a Urunqi
Dal 5 all'8 febbraio 1997, questa organizzazione ha promosso l'attaco di Yining. Negli scontri sono state uccise 7 persone con 198 feriti, tra cui civili, agenti di pubblica sicurezza e ufficiali di polizia armata, 64 dei quali sono stati gravemente feriti; più di 30 veicoli sono stati danneggiati e 2 case sono state bruciate.

Il 5 luglio 2009, le forze del "Turkestan orientale" dentro e fuori la Cina hanno organizzato una rivolta a Urumqi che ha scioccato il mondo intero. Migliaia di terroristi hanno attaccato civili, organi governativi, agenti di pubblica sicurezza e polizia, abitazioni, negozi e strutture di trasporto pubblico, causando 197 morti e oltre 1.700 feriti, distruggendo e bruciando 331 negozi e 1.325 veicoli e danneggiando molte strutture pubbliche.

Le azioni del governo nello Xinjiang sono state avviate per EVITARE ulteriori costi di vite umane. Nessun genocidio è stato perpetrato. Centinaia di persone sono state recentemente uccise durante le rivolte in Xinjiang negli ultimi anni. Pechino avrebbe potuto usare il massacro come scusa per seguire la prassi di Washington dell'11 settembre, cioè per decimare lo Xinjiang. 

Dopo la costruzione dei campi vocazionali il terrorismo si è fermato. Curioso, no?

3.3.3: La stampa turca condanna la Cina per il colpo di stato in Honduras
3.3.4: Xinjiang: la verità oltre la coltre di bugie
3.3.5: Di chi è lo Xinjiang?


Nessun commento:

Posta un commento

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.