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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

domenica 30 giugno 2013

8.16: Socialismo imperiale e Labor imperialism

8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?

Il calcio nel sedere al cinese dai
famosi maestri dei diritti umani
Ernesto Guevara "sente che nelle questioni sociali e politiche il ruolo dell'America Latina è del tutto trascurato. Come esempio di questo, ha osservato in una occasione, cinquemila lavoratori sono stati uccisi negli altopiani boliviani, e non vi è una sola riga sui giornali di New York, che affermano che non ci sono scioperi in Bolivia. Ci si chiede se i cosiddetti sindacati internazionali degli Stati Uniti abbiano un qualche interesse per il lavoratore del Sud America e se possano aiutare ad aumentare il tenore di vita dei latinoamericani a un livello che possa avvicinarsi a quello degli americani del Nord"
CIA-relazione biografica sul Che, 1958

La terza forma di socialimperialismo, oltre le due già descritte nel post precedente, è quella direttamente legata alle centrali spionistiche occidentali in gran parte americane, ai sindacati gialli  e ammanicata con le rivoluzioni colorate. E' quella che viene chiamato comunemente Labor imperialism; un quarto tipo è quella che diremmo confindustriale che si batte perchè la classe operaia in Cina faccia quello che è assolutamente sconveniente che faccia la classe operaia in Occidente, ossia la lotta di classe.

martedì 25 giugno 2013

8.15: Socialimperialismo ovvero come fare i comunisti con il c... degli altri

8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?

Eurocentrismo o etnocentrismo. New York come centro del mondo
Per me il movimento è tutto, e ciò che comunemente è chiamato obiettivo finale del socialismo è nulla. 
Eduard Bernstein. I presupposti del socialismo e i compiti della socialdemocrazia, 1899.

Noi, 
anche ad ogni cuoca 
insegneremo a dirigere lo stato.
V. Majakovskij,  Lenin.

Ci sono almeno quattro tipi di socialimperialismo [1]. Dei primi due tratteremo in questo post degli altri due tratteremo in un post successivo.
Con la rottura tra URSS e Cina i maositi
accusarono i sovietici di socialimperialismo
Il primo è quello dei sostenitori di sinistra della classe operaia cinese (in Occidente la classe operaia non ci caga ma in Cina siamo fortissimi: 100 mila ribellioni al giorno!!!) a cui loro forniscono "buoni consigli e cattivi esempi" come nella canzone di De Andrè,  anche se non si sa per quale stravagante ragione i lavoratori cinesi dovrebbero seguire le fallimentari pratiche di questi perdigiorno; poi ci sono le organizzazioni per i consumi etici che al pari dei leghisti pensano che non si dovrebbero comprare i prodotti da paesi che non hanno le stessi nostre leggi (praticamente tutti  i paesi poveri) così si darebbe un'efficace aiuto ai poveri (una delle forme più rivoltanti di imperialismo).

mercoledì 5 giugno 2013

8.14: Congressi dei Lavoratori e elezioni dirette. La democrazia di base.

8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?


Secondo i regolamenti, tutte le aziende, comprese quelle provenienti da Hong Kong e Macao, così come le società di Taiwan, straniere e private, sono tenute ad operare sotto il "'sistema del Congresso dei Lavoratori". Il sistema prevede la gestione democratica delle imprese e  stabilisce che i lavoratori  hanno il diritto di eleggere, controllare e deporre il loro manager. I regolamenti immaginano e promuovono la formazione di Congressi dei Lavoratori di fabbrica e di zona. Se questi regolamenti si trasformeranno in realtà, i lavoratori di Shanghai avranno più diritti democratici sul lavoro che le loro controparti in qualsiasi paese capitalista.
Heiko Khoo 2012

In realtà, c'è nella legge cinese almeno una disposizione che va al di là delle leggi sul lavoro nei paesi sviluppati: quella che afferma che le imprese statali e collettive dovrebbe stabilire un Consiglio generale dei lavoratori e dipendenti al quale è concessa l'autorità legale - almeno sulla carta - di controllare la direzione, di partecipare al processo decisionale o di opporsi a talune decisioni. 
Anita Chan 2004.

Il Partito Comunista promuove i Congressi dei Lavoratori come strumento per la partecipazione democratica dei lavoratori alla gestione delle aziende. La maggior parte delle imprese hanno adottato il sistema dei Congressi, che sono la forma basilare del management democratico attraverso il quale i lavoratori partecipano alle decisioni, alla gestione delle imprese e alla supervisione dei dirigenti. Negli ultimi anni, virtualmente tutti i direttori e manager delle grandi e medie imprese statali sono stati esaminati e il loro lavoro valutato con la partecipazione e la supervisione dei Congressi dei Lavoratori. (Political Rights s.d). In un libro bianco del Governo si può leggere: "Il governo cinese incoraggia le imprese a rafforzare continuamente le funzioni del Congressi dei Lavoratori e dei sindacati migliorando il sistema di partecipazione democratica del personale. (Labor 2002)

L’espressione a cui si è accennato “tutto il potere al popolo” si adatta molto bene al concetto di Congresso dei Lavoratori in quanto organo democratico dei lavoratori. Scrive un sindacalista indiano in visita in Cina: "Si promuove e rafforza le gestione democratica nell’industria, nelle aziende e stabilimenti dove i Congressi dei Lavoratori sono chiamati a decidere sugli impegni presi consultando i sindacati. Essi tengono anche in considerazione lo sviluppo tecnologico delle unità e pianificano l’avanzamento della produzione. Anche le imprese private sono ora coperte dal sistema Congressi dei Lavoratori così che l’impegno è di farle funzionare in modo democratico" (Pandhe 2004).

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.