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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

venerdì 11 ottobre 2013

6.4.3: Assistenza sanitaria

6.4 Verso il benessere




Assicurare l’assistenza sanitaria ad un miliardo e 350 milioni di persone in un paese che fino a ieri aveva “le pezze al culo” come si suole dire, è sempre stata problematico in Cina. I comunisti conquistarono nel '49 un paese devastato da anni e anni di guerra, con una base industriale in rovina e dove povertà, malnutrizione, epidemie e malattie endemiche esistevano ancora su larga scala. I cinesi hanno dimostrato al mondo che sotto il socialismo è possibile per una nazione poverissima raggiungere un'assistenza sanitaria di base non solo per la città ma anche per la popolazione rurale, fornire istruzione a tutti, per garantire non solo la sicurezza alimentare ma uno standard di vita decente per coloro che erano i più poveri nella vecchia società.  "Tutti gli analisti di sviluppo della storia cinese nell'ultimo mezzo secolo, anche quelli ostili al socialismo, sono costretti comunque a malincuore, ad accettare che, in termini di indicatori di sviluppo umano, sicurezza alimentare, progressi nel campo della salute e dell'istruzione, nella diminuzione della povertà, insomma nel promuovere il benessere delle persone - il record è eccezionale, in realtà migliore di quella di  paesi capitalisti sviluppati con 10 volte il reddito pro capite della Cina. Tutte le economie socialiste, tra cui Cuba, naturalmente, hanno ottimi risultati in questo senso, ma il caso della Cina acquisisce importanza a causa della enormità dei problemi che sono stati affrontati e dell'enorme dimensione della popolazione che ne ha beneficiato" (Patnaik 1999). Sostiene l'indiano Patnaik che la base di questo miglioramento per il passato è stata proprio la socializzazione della proprietà, che ha consentito un fondo di benessere collettivo da istituire, come anche le politiche di distribuzione egualitaria, in particolare per quanto riguarda il cibo e altre necessità. Il trattamento medico, spesso rudimentale era ampiamente disponibile a tutti i suoi cittadini. Erano oltre un milione i "medici scalzi" diplomati delle scuole medie di solito con un corso di pronto soccorso, oppure giovani studenti mandati, dopo 1-2 anni di formazione a gestire gli ambulatori di campagna che giravano tra i villaggi offrendo esami prenatali e aggiustando arti rotti. Il servizio, per cui si doveva pagare una modesta quota assicurativa, ha contribuito a debellare quasi tutte malattie a trasmissione sessuale migliorando lo stato della salute con campagne di immunizzazione di massa; lebbra, peste e schistosomiasi furono virtualmente sradicate: si condussero campagne contro la tossicodipendenza dall'oppio, prevenzione e l'igiene pubblica erano le priorità, migliorò l'igiene delle acque e la qualità dell'alimentazione portando quasi al raddoppiamento dell'aspettativa di vita del paese da 35 a 66 anni tra il 1949 e il 1978. Nello stesso periodo il tasso di mortalità infantile da oltre il 250 per mille, ossia la morte di un bambino ogni quattro,  fu portato sotto il 40 per mille (Forney 2003). La conferenza internazionale sull’assistenza sanitaria primaria di Alma Ata (1978)  riconobbe nella sanità cinese post rivoluzione una delle esperienze migliori di sempre, portandola come esempio per il mondo intero e come modello da seguire per i paesi in via di sviluppo (Moreton s.d.).

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Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.