8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?
Abbiamo visto come Rampini parlasse delle fabbriche lager o addirittura delle città Top Secret dove schiere di schiavi e di fanciulli "fabbricano il sogno occidentale". Va be’ scurdammoce o passato e passiamo ad un'altra impresa della stampa italiana "progressista": come al solito "La Repubblica"!!! Così ci rendiamo conto di una cosa chiarissima ormai a tutti: la progressiva banalizzazione da parte della sinistra dell’argomento "CINA".
L’articolo è davvero impressionante in quanto ci sono al centro due must: il taroccamento di merci e, indovinate, nientemeno che la SCHIAVITU’ degli operai cinesi ovviamente richiusi in LAGER. Cominciamo con l’articolo: "Gli schiavi delle 'Smart' cinesi. Viaggio nelle fabbriche lager. L’esistenza di fabbriche-lager in Cina purtroppo è una tragica realtà, più volte documentata anche da Repubblica". La "documentazione" a cui si fa riferimento sarebbero costituita dai falsi reportage di Rampini.
"Il viaggio fra gli schiavi cinesi che costruiscono le copie della Smart supera l'immaginazione: si lavora a temperature vicino agli zero gradi, in capannoni senza riscaldamento, senza guanti, senza mascherina, senza nessun tipo di protezione a contatto diretto con veleni di ogni tipo. I turni sono di 12-15 ore al giorno e non si fanno distinzioni fra giovani, vecchi o donne".
"Il viaggio fra gli schiavi cinesi che costruiscono le copie della Smart supera l'immaginazione: si lavora a temperature vicino agli zero gradi, in capannoni senza riscaldamento, senza guanti, senza mascherina, senza nessun tipo di protezione a contatto diretto con veleni di ogni tipo. I turni sono di 12-15 ore al giorno e non si fanno distinzioni fra giovani, vecchi o donne".