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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

sabato 18 novembre 2017

7.8: Xi Jinping: Formare e selezionare buoni funzionari

7. Socialismo vs. turbo-capitalismo


Spesso si sentono giudizi sulla Cina sparati a raffica dai marxisti occidentali: la Cina non è marxista, non è socialista e il PCC non è comunista.
Ebbene non starò qui a dilungarmi su cosa sia oggi il socialismo però occorre tenere conto di alcuni dati spesso trascurati. Il Partito Comunista Cinese ha qualcosa come 90 milioni di membri, più di quelli che avevano tutti partiti comunisti del mondo nel 1989, anno del “crollo del comunismo”. Secondo la prestigiosa Pew Reserch, agenzia americana che sonda la governance nel mondo, il governo cinese ha l’appoggio del 94% dei cinesi.
Un recente articolo di uno studioso inglese, John Ross su Global Times, ci illumina sulla realtà dello sviluppo cinese. La superiorità schiacciante dello sviluppo economico dei paesi socialisti che hanno seguito una politica maggiormente in sintonia con il modello cinese, dimostra la superiorità del modello, messo in opera dal PCC, alternativo a quello capitalista. Il modello capitalista si ispira oggi al Washington Consensus che è la strategia economica neoliberale dominante seguita dalle istituzioni economiche internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.